Festeggiamenti in occasione di Santa Rita

La festa più grande di Cascia, sulla quale si basa gran parte del turismo.

Cascia (e Roccaporena) rappresentano la culla e la dimora principale di Santa Rita che, insieme a San Benedetto da Norcia, rappresenta la cultura religiosa della Valnerina. Mentre San Benedetto è conosciuto principalmente per il motto “Ora et Labora” che si trova alla base della comunità Benedettina, Santa Rita è conosciuta come la “Santa degli Impossibili”.

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Festa Santa Rita 21-22 maggio 2010

http://www.valnerinaonline.it/rss_news.asp?id=12867

Alla sua morte, avvenuta il 22 maggio 1447, il suo corpo venne collocato in una cassa di pioppo chiamata codex miraculorum, eseguita da Cecco Barbari; soltanto nel 1462 viene realizzata la cassa solenne.

La venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dal numero e dalla qualità di eventi prodigiosi riferiti alla sua intercessione, tanto che divenne “la santa degli impossibili”. La sua beatificazione è del 1627, 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VIII Barberini, già vescovo di Spoleto. Leone XIII, nel 1900, la canonizza come santa. I credenti suoi devoti la chiamano “santa degli impossibili”, perché dal giorno della sua morte sarebbe “scesa” al fianco dei più bisognosi, realizzando per loro miracoli molto prodigiosi, detti “impossibili”. Per questa singolare caratteristica ha ispirato lo scrittore Dino Buzzati ne “I miracoli di Val Morel“, anche se forse in modo irriguardoso nei confronti della santa. Il culto per santa Rita era senza dubbio uno dei più diffusi al mondo, raccogliendo fedeli in ogni angolo della terra, sinché col nuovo Martirologio Romano la sua festività è diventata “Memoria Facoltativa”.