Privacy, facebook, mass media e buonsenso.

Facebook è costantemente sotto accusa da parte di chi dice che è una minaccia per la propria privacy, ma purtroppo non tutti considerano ciò che Facebook è nella realtà.

Io mi occupo di realizzare siti web, e per me la mia privacy non è importante: più gente mi conosce, più gente legge i miei post riguardanti i lavori che faccio, e tanto meglio è. Terminata questa piccola premessa andiamo ad analizzare ciò che effettivamente compone un sito come Facebook:

  1. Blog, ogni utente ha una propria “bacheca” o un proprio profilo che dir si voglia. Ciò nel gergo informatico, normalmente, è definito come Blog.
  2. Fotogallery, ogni utente può crearsi più album fotografici, facilmente gestibili e poco personalizzabili da un punto di vista grafico.
  3. Messaggistica, gli utenti possono inviarsi messaggi e raccoglierli tutti in un punto ben preciso del sito.
  4. Chat, è possibile inviare brevi (in quanto non si riuscirebbe a scrivere un messaggio lungo neanche volendo) frasi ai propri amici collegati che hano lasciato “abilitata” la funzione di messaggistica immediata.
  5. Registrazione in gruppi di utenti, come poteva essere l’appartenenza ad un newsgroup o la registrazione ad un sito web che gestisce anche una newslit.
  6. Accesso alle più svariate applicazioni (spesso giochi o quiz).
  7. Possibilità di seguire personaggi pubblici o attività commerciali presenti sul network con 1 click.

Tralasciando per ora l’ultimo punto dell’elenco (possibilità di seguire personaggi pubblici o attività commerciali presenti sul network con 1 click) possiamo affermare che il Social Network più famoso del mondo non si è inventato nulla in termini di contenuti.

Il “BLOG” come strumento di comunicazione è nato principalmente per permettere a chiunque di leggere i propri messaggi, vedere le proprie foto, condividere le proprie conoscenze e i pensieri. Facebook, dal mio punto di vista, nasce come insieme di blog, quindi non vedo perché limitarne la privacy. POI, se l’utente sbadato scrive prima di pensare, o l’utente incoscente pubblica qualcosa che invece dovrebbe essere un messaggio inviato ad una persona specifica, beh… poveri scemi! Ciò che ha detto il fondatore di facebook (se è vero) è decisamente troppo sfacciato, magari, ipotizzo, stava parlando con un suo stretto collaboratore e come è d’uso comune, trattava gli utenti medi come utenti rompiscatole poco capaci e molto basilari (qualsiasi tecnico che è a contatto con il pubblico o addetto ai vari call center di supporto mi darà ragione).

La “FOTOGALLERY”, per chi ha usato siti web come FLICK o PICASAWEB non c’è nulla da spiegare e anzi, posso tranquillamente affermare che le impostazioni riguardanti la privacy sono identiche, possibilità di condividere solo con gli amici o con tutti. Solo PicasaWeb integra un sistema di condivisione “ad utente” molto semplice e guidato. Se si pubblicano delle foto (anche se oscene o compromettenti o indiscrete) è normale che se le foto sono pubbliche TUTTI possono vederle. Ovviamente Facebook è altamente scadente da un punto di vista della personalizzazione e della risoluzione grafica. Non è impostabile la risoluzione massima e solo la dimensione “visualizzata” è disponibile.

La “MESSAGGISTICA”, possiamo affermare che funziona come un’email con 2 differenze: è più comoda perché collega gli “amici” ad una rubrica automatica, non dobbiamo più conoscere l’indirizzo email di una persona per scrivergli in quanto viene recapitata ad destinatario che si sceglie in un elenco già pronto; è più scomoda perché non è possibile usarla in un client di posta elettronica o in un dispositivo mobile generico, occorre obbligatoriamente entrare nel sito web per poter leggere e scrivere una finta email.

La “CHAT” è in assoluto una delle applicazioni più vecchie di internet, si può pensare anche a IRC o ICQ o gli altri mille programmi di messaggistica immediata. La differenza sostanziale che caratterizza quella di Facebook è che è scomoda, si perde spesso nelle pagine e non è facile scrivere in maniera continuativa se si naviga sul sito stesso. Fortunatamente siti web quali MEEBO permettono di chattare su Facebook in maniera più seria, quasi ottimizzata quanto la praticissima chat di GMAIL-GTALK. Rimane comunque priva di LOG e se si chiude la sessione possiamo perdere tutto il discorso. Sconsigliata.

I “GRUPPI DI UTENTI” sono molto simili ai newsgroup o ad un sito con una newslist, in quanto si può parlare di un argomento specifico (come può essere un prodotto, un argomento specifico o un pensiero personale) e gli amministratori possono inviare un messaggio a tutti gli iscritti.

Le “APPLICAZIONI” erano già presenti sul web, ovviamente in questi ultimi anni si è sviluppato molto anche il discorso dello sviluppo con le applicazioni Web2, Flash e il supporto di linguaggi più interattivi come AJAX. Facebook non realizza pressoché nessuna applicazione, principalmente ospita altre applicazioni che risiedono su server di terze parti e il codice è stato sviluppato da altre aziende (esempio lampante sono i giochi quali FarmVille, Pet Society o Mafia Wars). A volte le stesse applicazioni sono disponibili anche in modalità extra Facebook, ad esempio presso il sito web del fornitore stesso o di altri social network quali MySpace o LinkedIn).

Ultimo punto: possibilità di seguire personaggi pubblici o attività commerciali presenti sul network con 1 click, anche se è abbastanza simile alla semplice visita su siti web specifici o iscrizione a delle newslist dedicate, si tratta di una funzione che non avrebbe senso senza un social network, il vantaggio principale consiste proprio nella possibilità di seguire in maniera indiretta uno specifico argomento con un solo click.

Tutte le altre funzioni non elencate in questo schema si possono riepilogare nello schema precedente in maniera indiretta, ad esempio la pubblicazione di link, di video o l’aggiornamento dello status sono funzionalità proprie del Blog. L’unico vero grande vantaggio di Facebook che ne ha fatto un vincitore è proprio quello più contestato (ma più utile) cioè la possibilità di vedere gli amici SUGGERITI. Facebook nel suo codice prevede una funzionalità innovativa che permette di stabilire se un utente può conoscere un altro utente in base agli amici comuni. Una volta che il punteggio di “similiarità” sale ad un TOT livello il sistema suggerisce agli utenti di entrare in contatto con la possibile conoscenza (quindi violazione della privacy?). Tutto ciò è possibile grazie ad un immenso database e ad un codice “magico”, ad oggi usato anche per stabilire la popolarità di un determinato post.

Voi pubblicate delle foto “indiscrete” su internet? Voi inviate email/messaggi compromettenti tramite un social network (dove la prima parola è proprio SOCIAL?). Io limito i miei messaggi e gli altri contenuti a ciò che considero realmente pubblico, per il resto esiste l’email (molto più personale e meno condivisibile), gli sms, una telefonata, o meglio ancora un incontro di persona.

Traete le vostre conclusioni e commentate pure di seguito.