Tutto iniziò circa 200 anni fa
Avere come passione la fotografia è una cosa, fare fotografia personale e fotoritratti è un’altra cosa, fare un book fotografico è ancora differente.
Oggigiorno la fotografia si può praticare, realizzare, nonché consumare, con qualsiasi dispositivo.
Facciamo un piccolo “recap”, nei primi anni del 1800 (tra il 1813 e il 1835) avvennero i primissimi sviluppi delle tecniche di ripresa della luce, la prima rivoluzione che cambio il modo di “immortalare una scena di vita”.
Intorno al 1859 vennero realizzare le prime “istantanee” e nel 1861 arrivò la prima “fotografia” a colori.
Dalla scena alla foto in maniera automatica
Solo nel 1976 arrivò la prima fotocamera realmente istantanea con la POLAROID che realizzò le prime fotocamere con immagini rettangolari da 9×6.8 cm.
In quel momento arrivò la seconda rivoluzione.
La fotografia DIGITALE
Poi negli anni ’80 arrivò il sensore digitale CCD e tutti i sensori futuri.
Questa è letterlamente la terza rivoluzione nella gestione delle fotografie.
Nell’immagine si può vedere un estratto di quelli che sono i sensori “standard” in termini di dimensioni, per esempio prendendo la diagonale del sensore, abbiamo circa 43mm per i sensori FULL FRAME e circa 88 mm per i sensori dei dispositivi professionali di fascia alta.
La tecnologia ci ha portato a produrre sensori di soli 3 mm di diagonale per alcuni dispositivi digitali (di qualche tempo fa, del 2007 per esempio con la Panasonic SDR-H20) oppure sensori da 5-7 mm per smartphone di fascia medio-alta.
Poi ci sono i sensori delle digitali professionali che arrivano a 50 Mp e i sensori degli smartphone che si atteggiano a sensori da oltre 100 Mp… ma questi pixel sono tutto?
No. Assolutamente no. Andiamo a scoprire perché.
Cosa cercare nello scatto? Partiamo dalla fotocamera o dalla scena?
Per realizzare la nostra fotografia personale, per creare il punto di partenza per avere un nostro book fotografico, dobbiamo partire dalla fotocamera? In pratica ci dobbiamo spostare per avere la giusta luce e la giusta inquadratura guardando nella fotocamera? No, prima di tutto c’è da immaginare la nostra scena, cercare di capire alcuni dettagli (come la sfocatura desiderata, la distanza tra il soggetto e l’obbiettivo, nonché la porzione di soggetto che vogliamo riprendere) e solo dopo aver compreso cosa cerchiamo dobbiamo “impugnare” la nostra fotocamera più adatta.
Desideriamo scegliere un dettaglio del nostro soggetto?
Oppure vogliamo dare una visione d’insieme alla scena? L’occhio però non deve distogliere l’attenzione dal nostro soggetto, vogliamo semplicemente dare una visione d’insieme e far comprendere dove si trova
Oppure vogliamo catturare esclusivamente il nostro soggetto senza dar alcun valore al contesto?
Oppure vogliamo andare ad immortalare un’istante di vita?
Non dobbiamo pensare di scattare “al volo” con il dispositivo e poi sistemare la foto con il nostro “photoshop“, non è così che funziona. Non possiamo sistemare tutto in post produzione
Cosa c’è da aggiungere? Ci sarebbero da scrivere interi libri.
C’è da parlare di apertura focale, di regola dei terzi, di luci e di post produzione. C’è da parlare di scegliere i tempi migliori per avere una buona resa con le luci e c’è da capire cosa è la sensibilità ISO.
Per ora, l’unica cosa che posso consigliarti è di “comporre la scena”, mentalmente, in pratica, tramite una story board o tramite delle prove sul campo… indipendentemente dalla soluzione che scegli, una volta composta la scena, cerca di capire se hai bisogno di un obbiettivo tele/zoom, wide o “pancake”. Cerca di capire se lavori meglio con un “fisso” o con un “multifunzione”… prova, immagina, produci e distruggi!
Vivi di esperienze e regala emozioni con una fotografia
Tutte le foto in questa pagina sono scatti © di Emanuele Persiani